Campagna Agrumi in Sicilia: Qualità e Innovazione per Conquistare il Mercato

Tecniche di irrigazione innovative ed estratti naturali per la conservazione: la risposta dell'agrumicoltura siciliana alle sfide ambientali.

Eravamo molto preoccupati a inizio campagna, a causa della siccità del 2024, ma in gennaio e febbraio abbiamo avuto una piovosità regolare che ha permesso agli agrumi di recuperare il gap del calibro”. Lo ha affermato Salvatore Rapisarda direttore del Consorzio Euroagrumi intervenendo domenica scorsa nella trasmissione “La natura dal campo alla tavola” trasmessa sul circuito nazionale di 7Gold. Nel corso della puntata, dal titolo “Ai piedi del vulcano e le arance rosse”, è stato fatto il punto sulla campagna delle arance siciliane con particolare attenzione alla provincia di Catania.

Il clima ci sta aiutando – ha spiegato Rapisarda – e fino al mese di aprile avremo il cuore della produzione dell’arancia rossa di Sicilia. Siamo soddisfatti del fatto che i consumatori stiano capendo che anche le arance di calibro ‘normale’, non troppo grosse, sono di elevata qualità organolettica. Stiamo lavorando sempre di più al fine che si comprenda che la frutta, anche se non perfetta esteticamente, può presentare qualità gustative di alto livello. Da prove di laboratorio si è visto che i calibri medio-piccoli hanno quantità uguali, o talvolta maggiori, di vitamina C e di antociani”.

L’agronomo Carmelo Cantarella ha spiegato come “la presenza di alcuni cloni della varietà principale permette di allungare il calendario di maturazione e lo sbalzo termico è quello che favorisce la pigmentazione rossa, dovuta alle antocianine. A causa dei cambiamenti climatici si sta complicando la coltivazione, in particolare a seguito di lunghi periodi di siccità. Stiamo aumentando anche gli investimenti anche nell’utilizzo degli antagonisti naturali in modo da contenere i parassiti degli agrumi, così da ridurre l’uso di interventi antiparassitari”.

Assieme all’Università di Catania – ha proseguito Rapisarda – stiamo conducendo un progetto di ricerca volto al risparmio idrico, per una irrigazione cosiddetta deficitaria che permette di mantenere elevato il livello produttivo e qualitativo a fronte di una forte riduzione dell’acqua somministrata. Il risparmio va dal 30 al 50% di acqua di irrigazione. A livello più ampio, se fosse applicato a tutti gli agrumeti del territorio, si avrebbe un risparmio idrico dai 12 ai 14 milioni di metri cubi di acqua, sempre a parità di produzione”.

Lucio Olivieri, della cooperativa agricola “Motta”, ha spiegato che “la raccolta è iniziata leggermente in ritardo. Con l’Etna vestito di bianco le arance si vestono di rosso rendendole facilmente distinguibili da altre produzioni. Registriamo qualche problema di calibro anche perché abbiamo avuto poca pioggia in estate e autunno 2024 e, in contemporanea, abbiamo avuto piante molto cariche di frutti. Le nostre arance a marchio Fragolino hanno 15° Brix e un colore rosso intenso quindi possiamo ritenerci molto soddisfatti”.

La campagna agrumi sta procedendo abbastanza bene – ha affermato Francesco Cilia, referente commerciale del Gruppo Bonomo – in quanto le richieste dei consumatori hanno visto un trend di crescita. Il Tarocco è la varietà più presente in questo periodo. Uno dei problemi che abbiamo riscontrato specie in febbraio è stato l’accavallamento delle produzioni da parte di diverse insegne della Gdo. Siamo comunque in grado di soddisfare tutte le richieste anche grazie all’utilizzo in magazzino di nuove tecnologie: abbiamo inserito, nella fase di pre-calibro, uno strumento che riesce a identificare i difetti di epidermide delle arance. Abbiamo investito anche nel packaging, sempre più accattivante nei colori, ma anche in grado di comunicare al consumatore informazioni e le peculiarità del prodotto”.

In Sicilia l’agrumicoltura sta perdendo molta superficie. “Siamo nell’ordine di 3-4 ettari al giorno che vengono abbattuti – ha sottolineato ancora Rapisarda – e questo è legato alle condizioni climatiche e socio-culturale per mancanza di ricambio generazionale, dovuto anche alla perdita di reddito negli ultimi anni”.

Il punto della ricerca è stato fatto da Maria Concetta Strano, ricercatrice del CREA. “Stiamo effettuando delle prove in vitro con degli estratti di origine naturale per verificarne l’efficacia contro dei funghi patogeni. Lo scopo finale è realizzare degli edible coating che conterranno questi estratti ad attività antimicrobica che, in frigoconservazione, saranno di aiuto per evitare il proliferare di muffe senza necessità di intervenire chimicamente. L’obiettivo è allungare la shelf life del prodotto”.

Gerardo Diana, presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp, ha ricordato che “le vere arance rosse Igp si distinguono grazie a un bollino e due bande sul packaging facilmente riconoscibili. Oltre all’Italia, esportiamo anche, conquistando nuovi mercati e mantenendoli nel tempo. Lo scopo del Consorzio è quello di tutelare, controllando l’origine e la qualità del prodotto; poi un altro obiettivo è quello di promuoverlo e divulgarlo il più possibile fra i consumatori”.

Anche i trasformati di arance stanno prendendo sempre più piede. Sofia Mammana, Ceo di Agrisicilia spa, ha spiegato che “la nostra azienda ha un’esperienza di 35 anni nella produzione di marmellate, partendo da una materia prima di alta qualità e del territorio. Il taglio delle arance avviene manualmente scartando quelle non idonea. Una volta selezionate e lavate, sono trasformate in semilavorati. Poi si ha la produzione al prodotto finito e il confezionamento. I vasetti vengono poi venduti sia in Italia, sia all’estero”.

Dopo la ricetta proposta dallo chef Alessandro Diolosà per la rubrica “Pillole di cucina”, Rapisarda ha tirato le somme: “Nella nostra Sicilia la coltivazione avviene in maniera sostenibile sia in campagna, con l’abbattimento dell’uso della chimica, sia in fase di conservazione”.